Il Musicista: guida legale fiscale e previdenziale (2024)

La disciplina fiscale e previdenziale del musicista è assai peculiare, in quanto prevede particolari applicazioni dell’Iva, e particolari modalità contributive, legate alla gestione “ex Enpals“. Per chiarire questi aspetti in modo pratico ho deciso di realizzare una guida utile a quanti stanno svolgendo questa attività per lavoro o per hobby.

Quando un musicistainizia a ottenere dei riscontri economici dalla sua attività, sorgono tutta una serie di questioni relative agli adempimenti legali, fiscali e previdenziali. Tutti aspetti che sono, indubbiamente, di difficile interpretazione.

L’obiettivo di questo articolo è di fornire una spiegazione ai principali dubbi sull’argomento, tenuto che, sia da un punto di vista giuridico che fiscale, le attività svolte dai musicisti ricadono genericamente fra le prestazioni artistiche.

Caratteristica peculiare del settore dello spettacolo è la circostanza che la contribuzione dei lavoratori non cambia se il rapporto di lavoro è di tipo subordinato, parasubordinato o autonomo, restando la medesima per tutte le tipologie richiamate.

Pertanto, anche per il lavoratoriautonomi valgono le stesse regole previste per i lavoratori dipendenti salvo le eccezioni espressamente indicate dalla normativa.

Il Musicista: guida legale fiscale e previdenziale (1)

Senza alcuna pretesa di esaustività, cercherò in questa sede di delineare le principali questioni sull’argomento per quanto concerne le attività svolte dai musicisti. Sul punto, tuttavia, desidero ricordare che solo un’attenta (e preliminare) analisi della concreta situazione da parte di un professionista esperto della materia eviterà all’artista, in questo caso il musicista, di commettere errori.

Indice degli Argomenti

  • Inquadramento giuridico del musicista
  • Attività artistica abituale od occasionale?
    • Attività occasionale del musicista: adempimenti fiscali e previdenziali
  • Apertura della partita Iva per il musicista
    • Il codice attività del musicista
    • Determinazione del reddito
    • Regime forfettario per il musicista
  • Disciplina Iva del musicista
    • Cessione, concessione, licenze dei diritti d’autore
    • Concerti vocali strumentali
    • Manifestazioni spettacolistiche
    • Le attività didattiche
    • Il musicista all’estero
  • La gestione previdenziale“Ex ENPALS“
    • I contributi
    • Esonero dal certificato di agibilità
  • E-commerce per la vendita dei brani del musicista
  • Disciplina fiscale e previdenziale del musicista: consulenza

Inquadramento giuridico del musicista

Il musicista è per definizione un’artista, che svolge un attività classificabile tra quelle di lavoro autonomo (di cui agli articoli 2222 e seguenti del c.c.), come una qualsiasi altra professione intellettuale.

Anche nell’attività del musicista, infatti,è prevalente una componente intellettuale o se vogliamo estrosa o talentuosa che non è rinvenibile in generale nella figura imprenditoriale (di cui agli articoli 2082 e 2195 c.c.), dove la capacità di produrre è subordinata all’impiego di beni strumentali, di forza lavoro, di fonti di finanziamento.

Tutto ciò non accade nel caso degli artisti e dei professionisti che possono contare unicamente (o prevalentemente) sul proprio bagaglio tecnico, culturale, professionale, sull’estro e la creatività (fattori più legati a variabili intellettuali, fisiologiche e psicologiche che materiali).

Attività artistica abituale od occasionale?

Posto che l’attività svolta dal musicista sia effettivamente quella artistica remunerata, il primo passo è determinare se egli eserciti tale attività:

  • In modo sporadico ed occasionale, oppure
  • In modo abituale anche se in forma non esclusiva (ovvero parallelamente ad altre attività).

La differenza di disciplina che consegue all’esercizio di un’attività occasionale o abituale è notevole. Su questo dobbiamo dure che, purtroppo, molte volte non è agevole, delineare il limite fra l’una e l’altra, risultando indispensabile compiere una valutazione caso per caso, con l’ausilio di un dottore Commercialista esperto nel settore.

Attività occasionale del musicista: adempimenti fiscali e previdenziali

In musicista che opera prevalentemente come hobby in modo sporadico ed occasionale l’attivitàè, in ogni caso, tenuto a rilasciare una ricevuta non fiscale (applicando una marca da bollo da €. 2,00, qualora l’importo riportato superi gli €. 77,46) di quanto percepito e, successivamente, ad includere quanto percepito nella propria dichiarazione dei redditi. Per maggiori informazioni: “Le prestazioni di lavoro autonomo occasionale“.

Qualora il musicista produca un reddito imponibile a titolo compensi per l’attività svolta in modo occasionale, ha anche l’obbligo del versamento dei contributi previdenziali in regime della gestione ex Enpals, per la percentuale del 9,19% che sarà trattenuta e versata da parte del committente della prestazione professionale, assieme alla ritenuta d’acconto.

Qualora, l’attività lucrativa del musicista nasca o si trasformi in abituale, ed indipendentemente dal fatto che questa sia esercitata in modo esclusivo o assieme ad altre attività (ad esempio lavoratore dipendente), il musicista produrrà un reddito da lavoro autonomo. Reddito che, ai sensi dell’articolo 53 del DPR n. 917/86, contribuirà a formare la propria base imponibile ai fini Irpef.

In questo caso il musicista, come vedremo tra poco, è tenuto a dare comunicazione dell’inizio della propria attività abituale, con contestuale richiesta di rilascio di partita Iva, e scelta del proprio regime fiscale, inquadramento contributivo e, successivamente, sarà tenuto all’emissione di fattura.

Apertura della partita Iva per il musicista

Il caso più diffuso nella pratica è che i corrispettivi percepiti dal musicista e, più in generale, dell’artista, costituiscano redditi di lavoro autonomo. In sintesi, gli elementi che caratterizzano l’esercizio dell’attività di lavoro autonomo, ai sensi del primo comma dell’articolo 53 del DPR n. 917/86, sono la professionalità e l’abitualità.

Il requisito della professionalità sussiste quando il musicista ponga in essere con regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di atti coordinati e finalizzati al conseguimento di uno scopo, che in questo caso si identifica con l’esercizio dell’attività musicale.

Tale requisito sussiste solo laddove l’attività esercitata sia caratterizzata dalla completa autonomia del soggetto che la esercita rispetto a quello che ne beneficia. Per quel che concerne l’abitualità si deve evidenziare che non è necessario, affinché tale requisito possa ritenersi sussistente, che l’attività artistica sia esercitata in via esclusiva o anche solo prevalente dal soggetto. E’ sufficiente che l’attività sia esercitata con regolarità, stabilità e sistematicità.

Il codice attività del musicista

Per iniziare l’attività artistica abituale di musicista bisogna essere riconosciuti dall’Amministrazione finanziaria. A questo scopo è necessario presentare la comunicazione dell’inizio della propria attività all’Agenzia delle Entrate con la richiesta di attribuzione di una partita Iva.

Nella richiesta si indica anche il tipo di attività svolta attraverso l’indicazione di un codice attività, volto ad individuare l’effettiva attività esercitata dal musicista. Le attività musicali vengono ricondotte nella suddetta tabella a due codici:

  • Codice Ateco 90.03.09 – “Altre attività di creazioni artistiche“: destinato ai compositori;
  • Codice Ateco 90.01.09 – “Altre attività di rappresentazioni artistiche“: destinato agli esecutori e concertisti.

Determinazione del reddito

In relazione alla categoria reddituale in esame, l’articolo 54, comma 1, del DPR n. 917/86 stabilisce il principio generale secondo cui la determinazione analitica del reddito di lavoro autonomo avviene mediante la contrapposizione dei compensi percepiti, al netto dei contributi previdenziali, alle spese sostenute per lo svolgimento dell’attività. Ne discende che, salvo alcune specifiche deroghe, il reddito di lavoro autonomo deve essere determinato con il c.d “criterio di cassa“.

Di conseguenza, ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo nel periodo d’imposta rilevano solo:

  • I compensi effettivamente percepiti in denaro o in natura, anche sotto forma di partecipazione agli utili nel periodo d’imposta (coincidente con l’anno solare);
  • I costi e gli oneri inerenti alla produzione del reddito effettivamente sostenuti nel periodo d’imposta. Ciò comporta, ai fini contabili, l’obbligo di tenuta delle scritture contabili ai sensi dell’articolo 19 del DPR n. 600/73, in base al regime di contabilità semplificata.

I compensi corrisposti da sostituti di imposta (società, enti, ecc.) a titolo di compensi per attività di lavoro autonomo sono assoggettati, ai sensi dell’articolo 25 del DPR n. 600/73, alla ritenuta del 20% a titolo di acconto dell’Irpef, con obbligo di rivalsa.

Nell’ipotesi in esame, i corrispettivi percepiti dal musicista, qualora sussista anche il presupposto territoriale (ai sensi di quanto chiarito nel par. 1.2.), sono da assoggettare ad Iva.

Regime forfettario per il musicista

Per i soggetti che aprono una nuova partita Iva, particolari opportunità possono arrivare dal c.d.”regime fiscale forfettario“. Si tratta di un regime fiscale semplificato che prevede un tetto massimo di ricavi annui di €. 65.000. Si tratta di un regime fiscale particolarmente vantaggioso, che non prevede l’applicazione dell’Iva, delle ritenute di acconto e dell’Irap.

Il reddito imponibile è determinato applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti (ed incassati) un coefficiente di redditività, diversificato a seconda del codice Ateco che contraddistingue l’attività esercitata. Per i musicisti il coefficiente di redditività, individuato per legge, è del 67%.

Questo significa che su ogni mille euro di fatturato, costituiscono reddito imponibile soltanto 670 euro.

Sul reddito imponibile si applica un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali regionali e comunali e dell’Irap, pari al 15% (che si riduce al 5% nei primi cinque anni di attività).

Disciplina Iva del musicista

Nell’ambito delle prestazioni professionali rese dai musicisti, deve essere posta particolare attenzione al diverso regime Iva applicabile, a seconda della precisa attività svolta.

Commettere errori in questo senso è assai frequente, vista la peculiarità che caratterizza questa disciplina, per questo motivo è bene non improvvisare, ma consultarsi sempre con il proprio dottore Commercialista di fiducia.

In ogni caso, di seguito riportiamo le principali fattispecie Iva applicabili all’attività svolta dai musicisti.

Cessione, concessione, licenze dei diritti d’autore

Ai sensi dell’articolo 3, comma 2, n. 2 DPR n. 633/72 per tale attività è previstal’esclusione dal campo di applicazione dell’Iva quando la cessione dei diritti viene posta in essere dall’autore e dai suoi eredi o legatari. L’esclusione dal campo di applicazione dell’Iva di alcune operazioni concernenti il diritto d’autore fa venire meno l’obbligo di fatturazione delle stesse.

Occorre evidenziare che la norma citata non si riferisce alla cessione dell’opera-bene, bensì trasmissione dei diritti d’autore su di essa.

Concerti vocali strumentali

La disciplina Iva applicabile ai soggetti che effettuano attività musicali è assai peculiare, in quanto per poter applicare la giusta aliquota Iva in fattura è necessario preventivamente identificare la prestazione che stiamo per effettuare, per verificare in quale delle due fattispecie sotto riportare rientra. In particolare le due fattispecie applicabili sono:

  • Concerti vocali strumentali – quando l’esecuzione musicale è pari o superiore al cinquanta per cento della durata complessiva delle esecuzioni musicali, l’attività è classificata come “spettacolo” ed è assoggettata al solo regime ordinario Iva ai sensi dell’articolo 74-quater del DPR n. 633/72, anche se effettuata in discoteche e sale da ballo, spettacoli musicali in teatro o concerti;
  • Prestazioni musicali di qualsiasi genere – quando l’esecuzione musicale è effettuata con l’utilizzazione di musica prevalentemente pre-registrata, la stessa è assoggettata all’imposta sugli intrattenimenti nonché ad Iva secondo le disposizioni dell’articolo 74, sesto comma, del DPR n. 633/72, con l’applicazione dell’Iva al 22%. Esempi possono essere il DJ set in un locale, od anche una orchestra che si esibisce all’interno di un ristorante.

Manifestazioni spettacolistiche

I concerti vocali e strumentali sono specificatamente indicati al n. 4 della tabella C allegata al DPR n. 633/72, insieme alle manifestazioni teatrali di qualsiasi tipo e ad altre manifestazioni spettacolistiche.

Concerti vocali strumentali

I “concerti vocali e strumentali” sono inclusi, inoltre, nel n. 123) della tabella A, parte III, del DPR n. 633/72 che, nell’indicare gli spettacoli assoggettati ad Iva con l’aliquota ridotta del 10%, riproduce l’identica formulazione del n. 4) della tabella C allegata al predetto DPR n. 633. Ciò comporta, in sostanza, che i concerti vocali e strumentali sono assoggettati al regime ordinario Iva ai sensi dell’articolo 74-quater del DPR n. 633/72 con l’applicazione dell’aliquota del 10%.

Dalla normativa richiamata discende, quindi, che i concerti vocali e strumentali, a differenza delle restanti esecuzioni musicali, sono soggetti al seguente regime tributario:

  • Ai corrispettivi dovuti dagli spettatori per assistere ai “concerti vocali e strumentali” si applica l’aliquota Iva del 10% in base alla disposizione recata dal n. 123) della tabella A, parte III, allegata al DPR n. 633/72;
  • Ai contratti di scrittura stipulati dal singolo artista o dal gruppo vocale o strumentale si applica la stessa aliquota Iva del 10%, in base alla previsione del n. 119) della richiamata tabella A, parte III, allegata al DPR n. 633/72.

Ne consegue che per individuare in concreto il trattamento tributario applicabile alle esecuzioni musicali occorre verificare se le stesse realizzino o meno un concerto vocale o strumentale. Sono concerti vocali o strumentali quelle manifestazioni musicali in cui i cantanti o i musicisti, singolarmente ovvero in gruppo, eseguono una serie di brani musicali, secondo un programma prestabilito, in un luogo appositamente individuato e strutturalmente idoneo a consentire l’ascolto della musica da parte degli spettatori (ad es. teatri, sale concerto, impianti sportivi, etc.).

Nella manifestazione concertistica vocale e strumentale, in sostanza, l’esecuzione musicale in pubblico è un’attività spettacolistica finalizzata esclusivamente all’ascolto della musica.

Esecuzioni musicali di qualsiasi genere

Le prestazioni musicali non qualificabili, secondo quanto sopra precisato, come concerti vocali e strumentali devono essere ricondotte nella disciplina generale delle “esecuzioni musicali di qualsiasi genere” (punto n. 1 della tariffa allegata al DPR n. 640/72 ovvero n. 3) della tabella C allegata al DPR n. 633/72). Operazioni per le quali l’Iva si applica in ogni caso con l’aliquota ordinaria del 22% (relativamente sia ai corrispettivi dovuti dai partecipanti alle manifestazioni sia ai compensi percepiti da cantanti e musicisti).

In pratica rientrano in questa categoria le attività effettuate ini bar, pub, ristoranti, hotel e tutti i luoghi dove l’attività musicale è solo di intrattenimento ai clienti. Questo è quanto conferma anche la Risoluzione n. 257/E/2008 dell’Agenzia delle Entrate.

Le attività didattiche

Nel caso in cui i musicisti effettuino lezioni private dilettura, ritmica, fonetica, canto, pianoforte, e altre attività connesse, da un punto di vista Iva questa attività di musica rientra nella fattispecie delle materie scolastiche ed universitarie, tali lezioni beneficiano dell’esenzione dall’Iva (art. 10 n. 20 DPR n. 633/72) se rese da insegnanti a titolo personale.

Organizzazione di corsi musicali

L’organizzazione di corsi musicali, invece, ricade nell’esenzione Iva solo se effettuata da istituti o scuole riconosciute da pubbliche amministrazioni. Parimenti è assoggettato ad Iva con aliquota ordinaria al 22% il rapporto fra musicista/docente e gli istituti scolastici per le lezioni ivi impartite. Il titolo di esenzione Iva, a differenza dell’esclusione, non fa venire meno gli obblighi di fatturazione del musicista relativamente alle prestazioni qualificate come esenti.

Il musicista all’estero

Per le prestazioni svolte dal musicista all’estero (sia in Stati UE che Extra-UE),comprese tutte le prestazioni artistiche, è prevista la specifica esclusione dal campo di applicazione dell’Iva ai sensi dell’articolo 7-quinquies del DPR n. 633/72.

Tali prestazioni, rientranti nel campo di applicazione dell’Iva, sono comunque soggette all’obbligo di emissione di fattura.

La gestione previdenziale“Ex ENPALS

Il musicista che ha aperto partita Iva per l’esercizio delle propria attività è obbligato all’iscrizione alla gestione contributiva ex Enpals, in qualità di lavoratore autonomo esercente attività musicale.

Le categorie di professionisti che possono iscriversi sono le seguenti:

  • Un cantante;
  • Un disc-jokey;
  • Un musicista.

L’iscrizione alla gestione ex Enpals da diritto a richiedere il certificato di agibilità, che deve essere chiesto dal musicista prima dello svolgimento dello spettacolo, a compilare la denuncia contributiva e versare, con modello F24, i contributi in maniera autonoma.

L’avvio dell’attività dei lavoratori autonomi esercenti attività musicali è preceduta dal rilascio di una matricola necessaria per ottemperare gli adempimenti contributivi e di un codice di identificazione (PIN).

A tal fine, il lavoratore è tenuto a consegnare alla Sede Inps competente per territorio, il mod. 032/AUT (disponibile sul portale), debitamente compilato e sottoscritto, sulla base delle indicazioni fornite nella circolare n. 17 del 2004.

I contributi

Il certificato di agibilità, rilasciato dall’Ente Previdenziale, deve essere necessariamente richiesto dai musicisti al fine di poter effettuare l’esibizione in pubblico. Il suo rilascio è essenziale in quanto anche l’ente o l’azienda che ospita l’evento di spettacolo, prima di consentire l’esibizione dell’artista deve pretenderlo.

L’Inps rilascia tale certificato solo in presenza di regolarità contributiva da parte del lavoratore. La richiesta del certificato deve essere corredata dall’attestazione di regolarità contributiva (quello che per le imprese artigiane o di costruzioni viene chiamato D.U.R.C.).

I lavoratori iscritti all’Inps nella gestione previdenziale ex Enpals sono tenuti obbligatoriamente al versamento dei seguenti contributi, calcolati sul compenso annuo.

  • Contributo: 33% del compenso pattuito di cui il 9,19% a carico del lavoratore (da applicare in fattura o nella ricevuta per prestazione occasionale, trattenuto dal committente) ed il 23,81% a carico del committente;
  • Contributo di solidarietà: 5% del compenso pattuito per meta’ a carico del lavoratore e per meta’ a carico del committente (dovuto per compensi giornalieri superiori ad €. 300,07);
  • Contributo aggiuntivo a carico del lavoratore pari all’1% della parte del compenso giornaliero eccedente la somma di €. 137,95.

Esonero dal certificato di agibilità

Rientrano in tale tipologia di esenzione contributivale esibizioni musicali dal vivo rese nell’ambito di spettacoli, in manifestazioni di intrattenimento o in celebrazioni di tradizioni popolari e folkloristiche, effettuate da giovani fino a 18 anni, studenti fino a 25 anni, soggetti titolari di pensione di età superiore a 65 anni e da coloro che svolgono un’attività lavorativa per la quale, nel medesimo periodo di svolgimento delle prestazioni citate, sono già tenuti al versamento dei contributi ai fini della previdenza obbligatoria ad una gestione diversa da quella per i lavoratori dello spettacolo, purché la retribuzione annuale lorda percepita per tali esibizioni non superi l’importo di €. 5.000.

L’Inps ha previsto alcune cause di esonero dalla richiesta delcertificato di agibilità, versamento del contributo e dichiarazione mensile. Tali cause di esclusione riguardano:

  1. Studenti fino a 25 anni di età;
  2. Minorenni, pensionati con più di 65 anni;
  3. Artisti non professionisti che abbiano già altra occupazione con cassa previdenziale di pertinenza;

l’esenzione è prevista per le sole esibizioni musicali dal vivo, con un compenso annuo massimo per tale attività “marginale” non superiore ad €. 5.000 (non rientrano in questa ipotesi i DJ, vediarticolo ENPALS).

Particolari condizioni per l’esonero dal certificato di abilità

Tale esonero è facoltativo per il lavoratore ed è suo onere autocertificare al committente la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l’esenzione.Per quanto riguarda i suddetti casi, per i quali non vi è obbligo del certificato di agibilità occorre fare riferimento allo svolgimento di manifestazioni da parte di formazioni dilettantistiche o amatoriali (complessi bandistici comunali, gruppi folkloristici, gruppi parrocchiali, compagnie teatrali amatoriali/dilettantistiche, complessi corali amatoriali/dilettantistici, cortei e rappresentazioni storiche, etc.), che, essenzialmente allo scopo di divertimento e/o per tramandare tradizioni popolari e folkloristiche, a fini educativi oppure allo scopo di diffondere l’arte e la cultura, si esibiscono in pubblico senza alcuna forma di retribuzione, neppure sotto forma di rimborso spese forfettario.

La manifestazione artistica deve essere svolta a titolo gratuito, ovvero non devono esservi incassi da presenza di pubblico pagante, né compensi diretti erogati a corrispettivo dell’allestimento della manifestazione stessa.

Esoneri dal certificato di agibilità per manifestazioni culutarli

Inoltre, non è dovuta contribuzione quando gli Enti pubblici locali, nonché le Pro-Loco associate alla Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, organizzano manifestazioni per fini culturali, ricreativi o educativi, rappresentazioni storiche e folkloristiche, purché gli artisti non vengano retribuiti, neppure attraverso le formazioni sociali (bande, ecc) ingaggiate per l’evento, anche se vi è presenze di pubblico pagante.

L’esclusione dall’obbligo contributivo, nonché l’esclusione dall’obbligo di richiedere ed esibire il certificato di agibilità, opera anche con riferimento ai saggi di danza o saggi di altre arti, effettuati da bambini e giovani frequentanti corsi didattici, oppure con riferimento a manifestazioni organizzate a fini socio-educativi da oratori, associazioni con riconoscimento ecclesiale o comunque da associazioni religiose riconosciute dalle confessioni con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese, nonché da associazioni di volontariato di cui alla Legge n. 266 del 1991, da associazioni di promozione sociale di cui alla Legge n. 383 del 2000 e da cooperative sociali di cui alla Legge n. 381 del 1991, purché non si riscontri una vera e propria attività di spettacolo.

E-commerce per la vendita dei brani del musicista

Ultimo aspetto, ma sicuramente non trascurabile dell’attività di un musicista è quello legato alla vendita, on-line dei suoi brani. Per questo è possibile avvalersi di molte piattaforme, daiTunes e Spotify a SoundCloud e CDBaby, passando per ReverbNation e TuneCore.

E’ opportuno ricordare che la vendita di beni anche se avviene sul web, è un’attività commerciale e come tale per essere esercitata in maniera abituale richiede necessariamente l’apertura di una partita Iva, per l’esercizio di una attività imprenditoriale.

In questo caso alla partita Iva che avete già aperto come lavoratore autonomo (per l’attività di musicista), deve aperto anche un nuovo codice attività “479110 – commercio al dettaglio di prodotti via internet”, e deve essere effettuata la comunicazione in Camera di Commercio per comunicare l’inizio dell’attività.Solo a partire da questo momento sarà possibile aprire il proprio sito internet (nel caso vi ricordo che dove esporre la ragione sociale e la partita Iva della vostra attività), oppure ospitare su altre piattaforme la propria musica, programmando e gestendo la propria attività di vendita sul web.

Gestione previdenziale in caso di E-commerce di prodotti musicali

Aspetto sicuramente non trascurabile è che per questo tipo di attività, di tipo commerciale, è richiesto il versamento dei contributi Inps alla gestione commercianti, che consistono in contributi fissi trimestrali, di almeno €. 3.000 annui, a prescindere da quale sia stato il vostro fatturato annuo, per l’attività di vendita. Insomma, si tratta di un’attività che deve essere ponderata con attenzione per valutare se sia effettivamente conveniente iniziarla.

Per questo, è sicuramente consigliabile rivolgersi ad un dottore Commercialista, in modo che possa predisporvi un budget iniziale al fine di stimare e valutare la convenienza di questo tipo di attività, in relazione alla vostra situazione personale.Per maggiori informazioni, e per il regime Iva da applicare alle cessioni di beni in E-commerce, vi rimando a questo contributo: “Aprire partita IVA per la vendita di beni in E-commerce“.

Disciplina fiscale e previdenziale del musicista: consulenza

Se necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento.

Considerata l’elevata quantità di commenti che ci arrivano ogni giorno è opportuno effettuare alcune precisazioni. Saranno pubblicati soltanto commenti che arricchiscono il testo dell’articolo con particolari situazioni, utili anche per altri lettori. Per l’analisi di situazioni personali, l’unico modo per ottenere risposta è attraverso il servizio di consulenza fiscale.

Il Musicista: guida legale fiscale e previdenziale (2024)

FAQs

Quante tasse paga un musicista? ›

Quante tasse si pagano? Come già detto, se adotterai il regime forfettario, dovrai versare soltanto un'imposta pari al 15% del tuo reddito imponibile. Che, nel caso della Partita IVA per musicista, equivale al fatturato annuo, meno il 22% di spese.

Come iscrivere un musicista all'inps? ›

Per fare questo, dovranno prima munirsi di Pin per accedere al portale Inps; potranno poi compilare in modalità telematica il modello d'iscrizione, accedendo tramite il percorso:” Home, Servizi Online, Servizi Gestione Lavoratori Spettacolo E Sport (Ex Enpals)”.

Come fare fattura musicista? ›

Se svolgi l'attività di musicista, dj in modo occasionale, sporadico, come hobby per capirci, non devi aprire la partita iva. Dovrai in questo caso rilasciare una semplice ricevuta di prestazione occasionale e applicare una marca da bollo da 2 euro qualora l'importo sia superiore a € 77,47.

Come iscrivere un musicista All Enpals? ›

L'iscrizione alla gestione ex Enpals da diritto a richiedere il certificato di agibilità, che deve essere chiesto dal musicista prima dello svolgimento dello spettacolo, a compilare la denuncia contributiva e versare, con modello F24, i contributi in maniera autonoma.

Chi deve versare i contributi Enpals? ›

Si evidenzia, infatti, che l'obbligo del versamento contributivo all'Enpals, in tutti i casi, ricade sul datore di lavoro o committente che utilizza il lavoratore, salvo la rivalsa del 9,19% dell'imponibile per la parte che rimane comunque a carico del lavoratore.

Chi è esente da Enpals? ›

Musicisti dilettanti, che siano studenti, pensionati e tutti coloro che sono già iscritti ad una forma previdenziale obbligatoria e che, come musicisti dilettanti, percepiscano compensi annui inferiore a 5.000,00 euro.

Chi sono i lavoratori autonomi dello spettacolo? ›

Sono a tempo determinato o indeterminato che operano sotto la direzione di un organizzatore, datore di lavoro. Sarà necessaria la busta paga. Sono professionisti oppure occasionali, operano all'interno di un'organizzazione più ampia oppure in solo. Solo i musicisti possono gestire in autonomia la posizione ex Enpals.

Come si calcolano i contributi dei lavoratori dello spettacolo? ›

Per i lavoratori dello spettacolo "nuovi iscritti", il contributo base IVS è del 33% per la generalità delle categorie professionali e del 35,70% per ballerini e tersicorei, coreografi e assistenti coreografi.

Come funziona la contribuzione Enpals? ›

Il contributo di solidarietà - nella misura del 5%, di cui 2,50% a carico del datore di lavoro e 2,50% a carico del lavoratore - si applica sulla parte di retribuzione annua eccedente l'importo del massimale annuo della base contributiva e pensionabile, pari per il 2022 – sulla base dell'indice Istat a 105.014 euro.

Come si calcola il contributo Enpals? ›

ENPALS non è altro che la nostra quota contributiva ai fini pensionistici che viene calcolata per un valore del 33% rispetto alla somma lorda conseguita. Quindi, su 100 euro lorde percepite ecco che l'importo ENPALS sarà del 33 % ovvero 33 euro.

Quanto guadagna una scuola di musica? ›

In questo caso i costi sono ridotti al minimo: oltre all'acquisto degli strumenti musicali, tutto quello che si paga è una sorta di affitto orario al comune e un rimborso spese per la scuola. Il resto è guadagno per l'insegnante e le cifre che girano sono intorno a 2.500 euro al mese.

Come fatturare con Enpals? ›

Il totale si verserà all'Enpals per il 33% della prestazione. Al contrario, se è lei in prima persona ad occuparsi di agibilità e versare l'Enpals, dovrà applicare in fattura una rivalsa del 23,81%, così che l'azienda le riconosca la parte contributiva a carico dell'azienda stessa.

Quanto costa il certificato di agibilità Enpals? ›

Costi: Quota minima associativa annua: € 10,00 senza ulteriori costi fissi. Costo di ciascun certificato di agibilità I.N.P.S. ex E.N.P.A.L.S.: € 31,00 per ciascuna prestazione artistica giornaliera.

Cos'è il Fondo Autori? ›

Cos'è + Il Fondo PSMSAD (Pittori, Scultori, Musicisti, Scrittori e Autori Drammatici) sostiene gli iscritti nella loro attività professionale promuovendone la formazione, il perfezionamento e l'affermazione in campo nazionale e internazionale, anche in collaborazione con altre istituzioni italiane e straniere.

Chi può essere prestatore di lavoro occasionale? ›

Possono fare ricorso a tale contratto: professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni ed altri enti di natura privata, nonché le amministrazioni pubbliche e le imprese agricole, sebbene con specifiche regolamentazioni.

Chi sono i lavoratori iscritti alla previdenza obbligatoria? ›

Sono iscritti all'AGO, in apposite gestioni speciali, anche alcune categorie di lavoratori autonomi, e in particolare gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti, i mezzadri, i coloni e gli imprenditori agricoli professionali.

Quanti contributi Enpals servono per andare in pensione? ›

Per i lavoratori iscritti dal 1996 i requisiti per l'accesso alla pensione sono i medesimi della generalità dei lavoratori, pertanto almeno 20 anni di contributi e, per l'anno 2018, 66 anni e 7 mesi, sia per gli uomini che per le donne (67 anni per l'anno 2019).

Chi si iscrive al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo? ›

OBBLIGO ASSICURAZIONE LAVORATORI SPETTACOLO

106. Tale norma prevede, nello specifico, l'obbligo assicurativo verso il Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (FPLS). Per tutti i lavoratori autonomi dello spettacolo l'iscrizione al Fondo deve essere effettuata entro il 18 marzo 2022.

Quanto fatturare esibirsi? ›

L'importo minimo da fatturare a persona è di 50,00 + IVA salvo in casi eccezionali in cui si fa un'esibizione (una tantum) a scopo “dimostrativo” dove si può fatturare 25,00 + IVA a persona.

Come contattare l ENPALS? ›

il numero verde gratuito 803.164 per le chiamate da telefono fisso; il numero 06.164164 per le chiamate da telefono cellulare (in questo caso la chiamata è a pagamento e il costo dipende dal piano tariffario applicato dai gestori telefonici ai cittadini che chiamano il Contact Center).

Cosa è Alas? ›

Il decreto Sostegni bis ha introdotto una nuova indennità per la disoccupazione, denominata ALAS, rivolta ai lavoratori autonomi dello spettacolo pensata per coprire gli eventi di cessazione involontaria del lavoro intervenuti a partire dal 1° gennaio 2022.

Che cosa è l Iscro? ›

L'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (in sigla ISCRO) erogata dall'INPS a beneficio dei lavoratori autonomi, iscritti via esclusiva alla Gestione separata ed in possesso di determinati requisiti reddituali e contributivi.

Quando comunicare la prestazione occasionale? ›

TEMPI PER LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA

Per tutti i rapporti di lavoro avviati dopo l'11 gennaio 2022 la comunicazione deve essere effettuata prima dell'inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale, eventualmente risultante dalla lettera di incarico (regime ordinario).

Chi sono gli ex ENPALS? ›

L'Enpals o Ex-Enpals nasce per tutelare due categorie di lavoratori “sfigati”: gli artisti e gli sportivi professionisti (non i dilettanti o amatori, fai bene attenzione).

Che cosa sono i contributi IVS? ›

Si parla di contributi IVS in riferimento alle somme di denaro che i lavoratori autonomi sono tenuti a versare ogni anno. Si tratta di una sorta di tutela assicurativa in caso di inattività a seguito di invalidità, vecchiaia o decesso.

Che cosa è il contributo IVS in busta paga? ›

Il contributo IVS è un acronimo che sta per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti. Il contributo IVS Inps è pernsato per finanziare le spese che potrebbero essere sostenute dall'Istituto di previdenza in caso di inabilità del lavoratore, anzianità o morte per sostenere i superstiti.

Quanto guadagna un insegnante di musica al conservatorio? ›

RETRIBUZIONE PRINCIPALE
Docente ConservatorioAnnuo Lordo EuroMensile Lordo Euro
da 0 a 214.392,621.199,39
da 3 a 815.161,111.263,43
da 9 a 1417.454,181.454,51
5 more rows

Quanto guadagna un insegnante di musica privato? ›

Se invece ci riferiamo all'attività di insegnamento della musica, lo stipendio mensile di base è di 1350 euro al mese per le scuole medie e superiori. Insegnare al Conservatorio invece è più redditizio: lo stipendio è simile a quello di un professore universitario e si aggira intorno ai 3000 euro mensili.

Quanto guadagna un insegnante di musica in una scuola privata? ›

Verifica il tuo stipendio

Lo stipendio minimo e massimo di un Altri professori di educazione musicale - da 821 € a 3.713 € al mese - 2022. Un Altri professori di educazione musicale percepisce generalmente tra 821 € e 2.119 € lordi il mese all'inizio del rapporto di lavoro.

Come inserire Enasarco in fattura elettronica Aruba? ›

Le trattenute previdenziali INPS, ENASARCO ed ENPAM a carico del lavoratore devono essere inserite in fattura indicando i valori da RT03 a RT06 come Tipo Ritenuta e il valore “ZO” come Causale Pagamento.

Come funziona la contribuzione Enpals? ›

La contribuzione pensionistica è pari al 33% della retribuzione giornaliera lorda (o compenso), di cui il 23,81% a carico del datore di lavoro (o committente) e il 9,19% a carico del lavoratore.

Quanto chiedere per suonare? ›

Prevedendo un minimo di trattativa al ribasso, il consiglio è quello di aumentare il vostro prezzo del 10-20%, così che possiate lasciare quella quota con più serenità e non scendere di troppo sotto il cachet che vi siete prefissati. E' davvero inutile chiedere una cifra X e poi accettare per la metà o meno ancora.

Come si calcola il contributo Enpals? ›

ENPALS non è altro che la nostra quota contributiva ai fini pensionistici che viene calcolata per un valore del 33% rispetto alla somma lorda conseguita. Quindi, su 100 euro lorde percepite ecco che l'importo ENPALS sarà del 33 % ovvero 33 euro.

Quanto costa portare un cantante per una serata? ›

Quanto costa ingaggiare un cantante famoso? I cantanti più costosi da prenotare sono generalmente quelli famosi anche a livello internazionale, e potrebbero richiedere un prezzo di circa 1 milione di euro per suonare nel vostro party. Tuttavia, cantanti meno famosi potrebbero scendere tra 125.000 euro e 175.000 euro.

Quanto ha guadagnato San Giovanni? ›

Sangiovanni, quindi, grazie ad Amici ha guadagnato altri 127.000 euro, per una cifra che complessivamente si avvicina ai 250.000 euro.

Quanto si prende sfera Ebbasta per una serata? ›

Stando alle parole del sito, Gionata avrebbe guadagnato tra i 100mila e un milione di euro e secondo ad alcune indiscrezioni, il rapper sarebbe stato pagato 10mila euro a puntata durante il suo periodo da giudice al talent X Factor.

Quanto guadagna una band famosa? ›

Secondo il Guardian, una band suonando in pubblico può guadagnare dalle 75mila sterline (86mila euro) ai 2 milioni di sterline (2 milioni e 300mila euro) se si tratta di artisti famosi. La realtà italiana è ben diversa da quella inglese.

Quanto prende di pensione un lavoratore dello spettacolo? ›

Viene richiesta la cessazione del lavoro dipendente. Affinché venga riconosciuta la pensione, l'importo del trattamento non deve risultare inferiore a 1,5 volte l'ammontare annuo dell'assegno sociale INPS (per il 2022 limite pari a 468,10 * 1,5 = euro 702,15 mensili).

Quanti contributi Enpals servono per andare in pensione? ›

Per i lavoratori iscritti dal 1996 i requisiti per l'accesso alla pensione sono i medesimi della generalità dei lavoratori, pertanto almeno 20 anni di contributi e, per l'anno 2018, 66 anni e 7 mesi, sia per gli uomini che per le donne (67 anni per l'anno 2019).

Quando vanno in pensione i lavoratori dello spettacolo? ›

Per i lavoratori dello spettacolo, gia' iscritti alla data del 31 dicembre 1995, appartenenti alle categorie degli artisti lirici, professori d'orchestra, orchestrali, coristi, concertisti, cantanti di musica leggera, la pensione di vecchiaia si consegue: a) all'eta' di 61 anni per gli uomini; b) all'eta' di 57 anni ...

Quanto costa ingaggiare Gigi D'Alessio? ›

80mila euro di cachet, Gigi D'Alessio: "Canto io ma mangiamo in 400" - Tgcom24.

Quanto si guadagna con la SIAE? ›

Quanto alla SIAE, essa trattiene una sua percentuale, detta “aggio”, a copertura delle proprie spese amministrative (esattamente come tutte le società di collecting estere) ed è pari al 14% di quanto raccolto.

Chi deve pagare la SIAE? ›

CHI PAGA LA SIAE? Il permesso è sempre a carico dell'organizzatore non del Dj o del musicista che si esibisce. Rivolgendosi all'ufficio SIAE territoriale (la società utilizza il principio geografico per il quale, ad esempio, un permesso per una festa a Genova va richiesto all'ufficio di Genova).

Top Articles
Latest Posts
Article information

Author: Dean Jakubowski Ret

Last Updated:

Views: 5524

Rating: 5 / 5 (50 voted)

Reviews: 89% of readers found this page helpful

Author information

Name: Dean Jakubowski Ret

Birthday: 1996-05-10

Address: Apt. 425 4346 Santiago Islands, Shariside, AK 38830-1874

Phone: +96313309894162

Job: Legacy Sales Designer

Hobby: Baseball, Wood carving, Candle making, Jigsaw puzzles, Lacemaking, Parkour, Drawing

Introduction: My name is Dean Jakubowski Ret, I am a enthusiastic, friendly, homely, handsome, zealous, brainy, elegant person who loves writing and wants to share my knowledge and understanding with you.